sabato 3 ottobre 2009


Congresso Regionale UGL Credito - Palmanova 02/10/2009

mercoledì 19 agosto 2009

Neonato...

Per mettere a vostra disposizione quante più informazioni e cose utili abbiamo deciso di ampliare la nostra presenza in rete.
Al momento si tratta di una fotocopia di questo blog che però ha (avrà) come contenuto tutto quanto pensiamo torni utile nella normale vita lavorativa, contratti, comunicati e modulistica varia.
Per cominciare trovate il fac-simile per la richiesta di rimborso TARSU al Comune di Trieste, relativo agli aumenti del 27,30% di quanto dovuto per gli anni 2007, 2008 e 2009, corredata delle note operative del caso.
Per accedervi basta fare click qui, naturalmente aspettiamo consigli e commenti.

venerdì 19 giugno 2009

CONFERMATO IL SEGRETARIO PROVINCIALE


Si è tenuto il 18 giugno, nella sede UGL di via Crispi 5, il Congresso Provinciale dei lavoratori del credito/assicuratori i quali hanno confermato alla carica di Segretario Roberto Benedetti; la Giunta Provinciale, che lo affiancherà per la durata del mandato, risulta composta dai Dirigenti: Ambrosi Manuela, Bastiancich Flavia, Butturini Andrea, Camber Ettore, Capolino Rossella, Delbello Roberto, Di Meglio Carlo, Manzin Roberto, Marangione Michela, Nadizar Claudio, Pischianz Roberto, Pross Donatella, Rupini Fabio, Rusin Mauro, Scarpellino Vera e Silvestri Euro.
Nella sua relazione il Segretario ha posto l'accento sui temi della continua evoluzione del sistema bancario/assicurativo che porta ad una costante contrazione del numero degli addetti ed alle continue denunce di esuberi dei grandi Gruppi. La crescita costante degli iscritti in questi anni, all'interno di tale contesto assume, quindi, un significato particolare di efficienza ed impegno da parte di tutto il gruppo dirigente l'UGL Credito che ha visto premiati i propri sforzi, in controtendenza nel settore.
L'impegno per il futuro sarà volto al mantenimento dei livelli occupazionali ed al controllo sui futuri sviluppi, soprattutto per quanto riguarda il massivo ricorso alle nuove tecnologie che non dovranno far da paravento ad abusi da parte della controparte datoriale, con la certezza che, comunque, il costante presidio dei Dirigenti Sindacali all'interno delle aziende continuerà a far crescere questo dinamico sindacato.

lunedì 20 aprile 2009


DAL FORUM ANSA DEL 20/04/09:
POLVERINI, DOPO NODO CONTRATTO TROVARE UNITA' 

 

ROMA - L'unita' sindacale resta un valore quando si traduce in ''unita' dei lavoratori''. E in questo senso la firma separata sul rinnovo del modello contrattuale, a cui la Cgil non ha aderito pesa ancora e rischia di tradursi in un percorso ''in salita''. Renata Polverini sintetizza cosi' la situazione attuale sul fronte dei rapporti sindacali. Ospite di un Forum all'ANSA, la numero uno dell'Ugl ha fatto il punto sulle principali questioni al momento sul tavolo. Senza nascondere i suoi dubbi sulla ricetta, caldeggiata da Confindustria, di allungare la cassa integrazione per far fronte alla crisi. Ne' le perplessita' sull'alleanza Fiat-Chrysler. Con un occhio anche alla politica: ''La Lega - ha dichiarato - parla alla pancia della gente''.
CONTRATTI, ASSENZA CGIL RENDE RINNOVO IN SALITA - ''Un compromesso'', ma di buona qualita', perche' ''salvaguarda il contratto nazionale e trova un equilibrio rispetto alla contrazione di secondo livello, sia aziendale che territoriale''. Cosi' Polverini ha definito l'accordo raggiunto con Confindustria sul nuovo modello contrattuale, firmato pochi giorni fa. Sull'intesa, pero', pesa il no della Cgil, perche' questo rende piu' ''difficile l'applicazione e il rinnovo in salita''.

UNITA' SINDACALE E DEI LAVORATORI - La vicenda del contratto pone in primo piano il problema dell'unita' sindacale. Quello che conta e' tenere uniti i lavoratori, ha sottolineato Polverini. ''Al di la' di questo momento - ha spiegato - bisognera' ritrovare un percorso unitario: abbiamo un dovere morale nei confronti dei lavoratori, che piu' sono divisi e meno peso hanno''. E poi, tornando alle diversita' di vedute con la Cgil, ci sono ambiti in cui un sindacato come quello guidato da Guglielmo Epifani e' insostituibile: uno di questi e' senz'altro piattaforma del contratto dei metalmeccanici, sottolinea Polverini.

ALLUNGARE CASSA? ANCORARE LAVORATORI A IMPRESE - Polverini ha poi toccato un tema sollevato proprio oggi dal vice presidente di Confindustria Alberto Bombassei: l'ipotesi di allungamento della cassa integrazione per affrontare la crisi. ''Un percorso facile per le imprese - ha risposto il segretario generale dell'Ugl -. Ma io penso che in questa fase di crisi sia invece fondamentale ancorare i lavoratori alla loro impresa. Lavoriamo tutti di meno purche' lavoriamo tutti, anche a costo di guadagnare un po' di meno''.

FIAT-CHRYSLER? ORGOGLIO E PREOCCUPAZIONI - Sempre sul versante economico, sono sotto i riflettori le trattative tra Fiat e Chrysler. Motivo di ''orgoglio'', assicura Polverini, ma anche di ''preoccupazione'' per i possibili risvolti sul piano occupazionale. In particolare ''per quanto riguarda gli stabilimenti di Termini e Pomigliano l'azienda non ha dato una risposta certa. Vogliamo una parola di chiarezza e abbiamo chiesto l'intervento del governo affinche' si faccia parte attiva per questa garanzia''.

LEGA PARLA ALLA PANCIA DELLA GENTE - Spostandosi sul versante politico, Polverini, leader di un sindacato che nasce a destra, guarda con attenzione alla capacita' comunicativa di un partito come la Lega. E lo ha detto a chiare lette: ''La Lega parla alla pancia della gente''. Questo non vuol dire condivisione su determinate iniziative: ''Sia sui medici sceriffi, sia sulle ronde abbiamo detto quello che pensiamo'', ha chiarito Polverini. Senza risparmiare una frecciata alla sinistra: ''Penso che le persone abbiano oggi la necessita' di ritrovarsi in un linguaggio. E mi sento di richiamare la sinistra sul fatto di avere un linguaggio che sempre meno raggiunge le persone, troppo autoreferenziale, troppo difficile''.

giovedì 26 febbraio 2009

VOLTARE PAGINA NEL MONDO DEL LAVORO CON LA COGESTIONE

Con tutta franchezza, speravamo che verso la fine di febbraio la nostra attenzione potesse essere dedicata ai primi, concreti, segnali di ripresa economica e di uscita dal tunnel della profonda crisi che stiamo vivendo e, tuttora, siamo convinti, forse per un innato senso dell’ottimismo, della solidità degli istituti bancari italiani e della loro potenzialità.
Invece, prende sempre più corpo l’esigenza, difficilmente procrastinabile, di aiuti statali alle nostre banche che, almeno si spera, avranno come conseguenza la salvaguardia dei livelli occupazionali, la ripresa dei finanziamenti alla piccola e media impresa, in modo trasparente e responsabile, ed una effettiva moralizzazione del sistema con un tetto alle retribuzioni dei manager, basate su sicuri obiettivi di lunga durata.
In effetti, l’aumentato rischio del prevedibile aggravamento del default finanziario nei paesi dell’est Europa, entrati in una fase altamente critica con inevitabili conseguenze per gli affari in loco delle banche dell’occidente europeo, ha maledettamente complicato tutto, penalizzando ulteriormente colossi come Unicredit e Intesa, ed allontanando la possibilità di una ripresa che, a questo punto, difficilmente avverrà nell’arco di qualche mese.
D’altronde, se si investe in mercati di Stati che non hanno solide basi politiche, finanziarie e sociali, non bisogna essere laureati alla Bocconi per comprendere come, poi, andrà a finire.
Questa tragica esperienza deve, però, rappresentare una svolta nell’intendere il ruolo del capitalismo nella società e nel mondo della produzione, che non potrà più essere come prima.
Il sindacato deve pretendere dei paletti allo strapotere del grande capitale, affinché le banche non potranno più agire con fini esclusivamente speculativi e di solo lucro, ma si dovranno dare, essenzialmente, degli obiettivi di sviluppo socialmente compatibile, di sana crescita e di solidarietà.
In questo possibile scenario è altresì necessario favorire la partecipazione dei lavoratori alla gestione delle aziende, come peraltro indicato dalla direttiva sulla Società Europea, realizzando la Cogestione.
Perché soltanto l’inserimento dei dipendenti nei vari consigli di gestione può garantire solidi processi industriali di ampio respiro temporale, dato che il dipendente ha l’interesse primario che la propria azienda si rafforzi nel tempo; proprio il contrario di quello che esige l’anonimo investitore che, invece, vuole soltanto speculare sulla pelle altrui e, questo, non potrà più accadere se realizzeremo, finalmente, la nostra “terza via” per lo sviluppo partecipativo dell’economia nazionale, in armonia con quella mondiale ma senza alcuna sudditanza e, almeno nel vecchio continente, con una strategia veramente unitaria.
Questo è il futuro che vorremmo costruire, questa è l’alternativa sociale che proponiamo.
(dal sito UGL Nazionale)

giovedì 12 febbraio 2009


Riforma della contrattazione: nuova strada al recupero dei salari

La crisi economica che investe tutto il mondo ed il nostro Paese non deve essere pagata dai lavoratori. Non è uno slogan ma un impegno di tutti, a partire dal sindacato, di fronte ad una catastrofe che fa giustizia di quanti ci hanno ripetuto che la ricchezza non dipendeva dal lavoro ma dalla finanza. I governi sono chiamati a fare scelte forti, ad invertire le politiche liberiste degli ultimi venti anni, a stabilire nuove regole che impediscano il riproporsi di simili situazioni. Servono ammortizzatori sociali per tutelare chi rischia di perdere il lavoro ed una politica industriale che sostenga le piccole aziende alle prese con la crisi del credito.

Occorre impedire che si inceppino le filiere dell’agroalimentare o dell’auto, che collassino i distretti industriali, grandi motori del nostro export.

L’accordo se tutti i sindacati sapranno interpretarlo, rappresenta una grande opportunità, per i lavoratori e per le lavoratrici.

L’accordo del 22 gennaio:

  • supera la logica dell’inflazione programmata (in base alla quale il governo, con il Dpef, stabiliva quanto potevano crescere gli stipendi e le pensioni); incentiva anche fiscalmente la contrattazione di secondo livello, con una quota di partecipazione anche a chi non ne beneficia;

  • il contratto nazionale resta il perno di tutte le tutele, come l’UGL da sempre chiede;

  • spariscono le una tantum: gli aumenti avranno valore dalla data di scadenza del contratto, senza “sconti” per le imprese;il ruolo delle parti sociali esce rafforzato: non più sottoposto a una politica dei redditi fallimentare, se è vero che gli stipendi delle lavoratrici e dei lavoratori italiani sono i peggiori tra quelli dei Paesi industrializzati e che l’inflazione programmata non ha salvaguardato, sotto nessun governo, il potere d’acquisto di pensioni e salari.
Oggi possiamo predisporre piattaforme economicamente più avanzate e più vicine, sotto il profilo normativo, alla realtà dei luoghi di lavoro.

E’ su questo che ci dobbiamo confrontare con le altre Organizzazioni sindacali.

E’ su questo che dobbiamo discutere nelle assemblee. La demagogia serve solo a creare nuove fratture, adapprofondire divisioni che prescindono dal merito, che mistificano la storia. Storia che è molto semplice: basta leggere la busta paga.

Deve restare così o possiamo cambiarla?